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Atlantic Council: una conversazione con Claudio Descalzi

La transizione energetica impone un cambiamento culturale, tecnologico, produttivo: sono ormai sei anni che Eni ne è consapevole, da quando ha intrapreso questo percorso con un “forte focus sulla tecnologia investendo oltre quattro miliardi per trasformare la nostra industria”. Lo ha sottolineato l’AD Claudio Descalzi nel corso di “A conversation with Eni CEO Claudio Descalzi”, evento online organizzato lo scorso 16 novembre dall’Atlantic Council: la pandemia e la crisi che ne è derivata hanno fatto emergere un’impreparazione generale dal punto di vista culturale, economico, sociale nell’affrontare la transizione energetica e la lotta al climate change, portando in superficie anche le altre problematiche relative alla sicurezza energetica. In questo quadro, secondo l’AD di Eni, si è accentuato ulteriormente il gap tra Paesi sviluppati e in via di sviluppo, rafforzando le disuguaglianze.
Oggi diventa quindi sempre più importante un efficace coordinamento tra Paesi, istituzioni, industrie, a tutti i livelli, e un impegno condiviso nel portare avanti il cambiamento in ogni suo aspetto. In questa prospettiva Claudio Descalzi si è soffermato sull’esperienza di Eni: un percorso iniziato nel 2014 “cambiando innanzitutto la cultura, ovvero con la transizione all’interno dell’azienda, poi la mission, attraverso l’incorporazione nelle strategie dei 17 principi ESG dell’ONU, infine il focus sulla tecnologia che ha portato ad investire più di quattro miliardi in nuove tecnologie negli ultimi cinque anni, specie nelle aree ad elevata impronta carbonica, come la chimica e le raffinerie”. Parole che trovano conferma nei numeri: sono oltre 7.800 i brevetti sviluppati dal Gruppo, sette i centri di ricerca aperti in Italia e più di settanta le università e altri enti di ricerca con cui sono state avviate collaborazioni coinvolgendo oltre 1.500 ricercatori.
Claudio Descalzi ha parlato inoltre dei forti investimenti in start-up, focalizzandosi in particolare su alcuni innovativi progetti in cui il Gruppo è impegnato: “Come Eni crediamo che la fusione magnetica possa essere la vera svolta tecnologica con il più alto potenziale per rispondere alla crescente domanda mondiale di energia pulita. Questa tecnologia ci permetterà infatti di produrre energia sicura, a zero emissioni di gas serra. Abbiamo iniziato qualche tempo fa a lavorare con il MIT, abbiamo fatto investimenti e abbiamo creato con loro una startup. Siamo molto vicini a raggiungere un primo prototipo. Entro il 2030-2033 saremo in grado di avere un prototipo, il primo impianto, e questo è davvero rivoluzionario”.

Per maggiori informazioni:
https://www.atlanticcouncil.org/event/a-conversation-with-claudio-descalzi/

Antonino Spano

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