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Claudio Descalzi a Boston: fusione a confinamento magnetico, il carattere innovativo del progetto

Energia a bassissimo costo con la fusione a confinamento magnetico. Il futuro è qui ed Eni, come ha ricordato nei giorni scorsi l’AD Claudio Descalzi, lo ha intuito da tempo. In visita negli USA, l’AD si è recato nello stabilimento alle porte di Boston dove si lavora all’innovativo progetto che riguarda la realizzazione di un reattore pilota per produrre energia pulita entro il 2030.

Praticamente dopodomani”, ha spiegato l’AD sottolineando come negli ultimi anni “abbiamo lavorato con il team del Commonwealth Fusion System perché abbiamo riconosciuto che il loro lavoro è in grado di trasformare il panorama energetico”. Per Claudio Descalzi si tratta di “una vera rivoluzione”: parole che esprimono efficacemente il carattere innovativo del progetto. Innanzitutto perché si parla di fusione: un processo più pulito e più sicuro rispetto alla fissione perché non produce scorie pericolose. L’energia si genera infatti dal vapore che si ottiene combinando gli isotopi dell’idrogeno, che si fondono a temperature elevatissime e che vanno poi confinati tramite campi magnetici.

Richiamando dunque quanto evidenziato dall’AD “è quindi un’energia che scaturisce dall’acqua, anche del mare, e la consuma in piccole quantità”: ad esempio “da una bottiglia può generare 250 megawatt in un anno” e per questo motivo “non comporta la necessità di disporre di un fabbisogno idrico ingente”. In America “stiamo puntando molto sulla parte rinnovabile, e su questa iniziativa scientifica”, ha ribadito Claudio Descalzi: “Siccome ne vediamo le potenzialità, siamo venuti a vedere i progressi. C’è il sito dove si sta costruendo il nucleo centrale della fusione. Questa è stata un’occasione per rivedere tutte le tappe che ci porteranno alla costruzione dell’impianto, che sarà operativo nel 2030, con un prototipo pilota in scala per il 2025”.

Mai come oggi riuscire a produrre energia a bassissimo costo potrebbe arrivare a determinare nuovi equilibri geopolitici: “Assistiamo ora a rapporti di forza tra chi produce energia e chi non ce l’ha. Ma potrebbero essere presto superati perché tutti i Paesi potrebbero produrre elettricità a bassissimo costo grazie al fatto che hanno a disposizione acqua pesante a volontà”.

Stefano Borroni

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