La lezione di Enrico Mattei è ancora attuale. Lo ha sottolineato l’AD Claudio Descalzi intervenendo lo scorso 7 novembre ad Algeri in occasione della cerimonia a cui ha preso parte anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per inaugurare il giardino cittadino che le autorità locali hanno voluto intitolare al fondatore di Eni.
“Personalità italiana, amico della rivoluzione algerina, difensore tenace e convinto della libertà e valori democratici, impegnato a favore dell’indipendenza del popolo algerino e del compimento della sua sovranità”, si legge in italiano e in arabo sulla targa inaugurata dal Presidente della Repubblica insieme a Claudio Descalzi. L’AD di Eni nel suo intervento ha posto l’attenzione sull’importanza dell’integrazione e della collaborazione ricordando come Mattei, con il suo esempio, ci insegni oggi “a costruire un rapporto, a lavorare per gli altri, a condividere i benefici in modo corretto e giusto, proprio in linea con quello che stiamo vivendo ora con la Just transition: cambiare ma dando una ricaduta positiva del cambiamento”.
Parlando poi dell’Algeria e dei Paesi del sud del Mediterraneo, l’AD di Eni ne ha evidenziato il ruolo fondamentale “per la collaborazione con la parte nord del Mediterraneo, con l’Europa, per ragioni culturali, commerciali ed energetiche”. Non a caso è anche proprio in virtù dell’impegno che nel tempo l’Algeria e l’Italia sono riuscite a costruire “un rapporto storico” che, come evidenziato da Claudio Descalzi, “ci porta a essere vicini, con progetti di energia tradizionali, dove stiamo creando grandi efficienze per la riduzione delle emissioni, progetti per energie pulite come il fotovoltaico, un accordo per l’idrogeno verde sulla ricerca scientifica, una importante dinamica di collaborazione, ma soprattutto un rapporto continuo ed estremamente cordiale”.
Lavorare bene insieme per l’AD di Eni è “alla base del successo di quello che stiamo realizzando con Sonatrach in Algeria”. E in quest’ottica l’Italia può vantare “una grande fortuna, costruita da Mattei”, quella di poter contare su una “diversificazione energetica” che le permette di non dipendere solo dal gas di Norvegia e Russia ma di avere “un grandissimo fornitore grande alleato in Algeria che ci assicura miliardi di metri cubi di gas, assicurando la fornitura energetica”.
Europa ed Africa sono “vicine, legate dal Mediterraneo e dalla cultura”: come ha aggiunto infine l’AD Claudio Descalzi “siamo legati da necessità d’investire e sviluppare, perché con lo sviluppo c’è pace”.
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