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Claudio Descalzi: CCS, intesa Eni-Regno Unito per il primo modello al mondo di business regolato

L’AD Claudio Descalzi, nel sottolineare il valore dell’operazione, ha posto l’attenzione sul ruolo fondamentale che la CCS svolgerà nella transizione energetica: Eni ha annunciato lo scorso 17 ottobre il raggiungimento di un accordo di principio (“Head of Terms”) con il Dipartimento per la Sicurezza Energetica e Net Zero (DESNZ) del Regno Unito su termini e condizioni chiave relative al modello economico, normativo e di governance per il trasporto e lo stoccaggio di anidride carbonica nel cluster industriale CCS HyNet North West.

Come sottolineato anche dall’AD di Eni, si tratta di un passo importante verso la piena operatività di HyNet North West quale primo business regolato al mondo in ambito CCS che assicura dei ricavi per garantire un rendimento agli asset regolati (Regulated Asset Based) per il trasporto e stoccaggio delle emissioni di CO2 delle aziende “Hard to Abate” nel Nord Ovest dell’Inghilterra e del Galles del Nord.

Negli “Heads of Terms” sono stabiliti i principi che pongono le basi per la finalizzazione degli accordi definitivi dei prossimi mesi. “L’accordo siglato oggi costituisce un passo significativo per la creazione nel Regno Unito di una nuova e importante filiera industriale altamente sostenibile e delinea un modello di business che sarà in grado di favorire lo sviluppo della CCS su scala industriale fornendo al contempo gli elementi di certezza necessari per attrarre investimenti privati ad ulteriore supporto dei progetti”, ha rimarcato in merito l’AD Claudio Descalzi. Eni nel Regno Unito ha infatti raggiunto una posizione di primo piano: oltre a essere l’operatore delle attività di trasporto e stoccaggio di CO2 del progetto di HyNet North West, ha da poco ottenuto una seconda licenza di stoccaggio per il giacimento di gas depletato di Hewett per un secondo progetto CCS che intende sviluppare nell’area di Bacton e finalizzato a decarbonizzare le regioni del sud-est dell’Inghilterra e dell’estuario del Tamigi. Complessivamente i due progetti di HyNet North West e Bacton hanno una capacità di stoccaggio totale di 500 milioni di tonnellate di CO2.

L’avvio di HyNet North West è previsto entro la metà del decennio, con una capacità di stoccaggio annua di circa 4,5 milioni di tonnellate di CO2 nella prima fase per poi raggiungere negli anni immediatamente successivi al 2030 i 10 milioni di tonnellate: andrà quindi a contribuire significativamente all’obiettivo del Regno Unito di stoccare 20-30 milioni di tonnellate di CO2 all’anno entro il 2030. La stretta collaborazione con gli stakeholder istituzionali per il raggiungimento di questo accordo, ha evidenziato l’AD Claudio Descalzi, “rappresenta il paradigma da seguire per sviluppare i progetti di cui abbiamo bisogno per affrontare la sfida climatica”. Il valore strategico di HyNet North West per il Regno Unito, oltre all’apporto significativo nel trasformare uno dei distretti industriali più energivori del Paese in uno dei primi cluster industriali a basse emissioni di CO2 al mondo, è anche nelle ricadute occupazionali: il progetto consentirà di preservare migliaia di posti di lavoro a livello locale promuovendo la decarbonizzazione delle industrie Hard to Abate quali cementifici, aziende energetiche, chimiche, nonché attirando investimenti in nuovi settori industriali, contribuendo così alla creazione di nuovi posti di lavoro.

In HyNet North West si riflette efficacemente la vision di Eni sul ruolo cruciale che la CCS svolgerà nella transizione energetica anche perché, come ha ricordato l’AD Claudio Descalzi, consente “di evitare in modo sicuro le emissioni dell’industria Hard to Abate, per le quali a oggi non esistono soluzioni altrettanto efficaci ed efficienti”. Progetti come questo si inseriscono nel percorso che Eni ha intrapreso per portare la CCS a diventare una linea strategica importante per lo sviluppo e la decarbonizzazione dell’azienda.

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