8 Gennaio 2025
Il 2024 è stato un anno “di grande soddisfazione” per Eni: lo ha ricordato anche di recente l’AD Claudio Descalzi su LinkedIn. “Siamo infatti nel cuore di una strategia di crescita e innovazione che sta portando a compimento alcuni dei suoi passi più significativi. Il nostro modello, unico nel settore, si sviluppa attorno alla creazione di unità di business sinergiche che attraversano l’intero processo di valore, focalizzandoci su decarbonizzazione e su specifiche aree geografiche upstream”: un approccio, ribadisce l’AD, che “ci consente di investire più rapidamente, attrarre finanziamenti e raccogliere capitali da investitori sempre più allineati con la nostra visione”.
È in questo contesto che è stato avviato anche il Piano di Azionariato Diffuso che, come spiega Claudio Descalzi, rappresenta “un passo fondamentale nella nostra strategia di rafforzamento del legame tra Eni e le persone che la rendono forte ogni giorno”. L’iniziativa, totalmente gratuita nelle prime due fasi del 2024 e 2025, ha riscontrato un successo significativo tra le oltre 22.000 persone interessate: “Questo perché non è solo un’opportunità economica concreta, ma anche uno strumento di ingaggio e motivazione che ci rende attori protagonisti della nostra trasformazione. Ogni azionista, diventando parte della nostra società, acquisisce consapevolezza dell’impatto del proprio lavoro e delle proprie scelte sul futuro dell’azienda e del settore energetico”.
L’AD Claudio Descalzi lo ha definito non a caso “una dimostrazione tangibile di quanto ciascuno di noi possa contribuire alla crescita e al successo di Eni: un’opportunità gratuita per catturare i benefici economici derivanti dalle scelte strategiche che stiamo facendo insieme”. È questa infatti la vision intorno a cui si erge: “Ogni nostro passo, ogni obiettivo raggiunto, ci permette di scrivere una nuova pagina della storia di Eni”. Ma è solo l’inizio: “La sua portata si estenderà anche a livello globale, coinvolgendo tutte le nostre realtà internazionali dove le normative locali lo permettono. Siamo convinti che, con questo modello, stiamo non solo cambiando Eni, ma anche il modo in cui pensiamo al futuro dell’energia”.