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Claudio Descalzi: il World Energy Transitions Outlook 2023 di IRENA

Persistere negli obiettivi legati alla transizione energetica: l’invito arriva dall’AD Claudio Descalzi, intervenuto lo scorso 4 luglio alla presentazione del World Energy Transitions Outlook 2023 di IRENA presso il Complesso Gazometro Ostiense. Che siamo davanti a un momento cruciale per la transizione energetica emerge anche dal rapporto che, nel fornire un quadro esaustivo dei processi in corso, dei progressi raggiunti e delle lacune nei principali settori, identifica le aree prioritarie e le azioni che, sulla base delle tecnologie disponibili, devono essere realizzate entro il 2030 al fine di raggiungere zero emissioni nette nel 2050.

Per l’AD Claudio Descalzi in questa fase “bisogna vivere nel presente e riuscire a rispondere alla domanda” di energia. La componente meno inquinante degli idrocarburi è il gas: “Non possiamo compensarlo col carbone che inquina il 50-60% in più”. L’impegno di Eni per contribuire significativamente alla trasformazione energetica è nei 9 miliardi che ha in programma di investire entro il 2026: come ha ricordato l’AD, in linea con quanto già fatto ad oggi la maggior parte è destinata alle rinnovabili. Dal 2021 sono stati destinati infatti circa 2 miliardi e mezzo a solare, eolico e biocarburanti “senza chiedere nulla al regolatore pubblico Arera”. E al contempo si è proseguito nelle dismissioni della parte oli, la più inquinante.

Stiamo crescendo moltissimo nelle rinnovabili, siamo arrivati a 3 gigawatt e abbiamo l’obiettivo di 15 gigawatt nel 2030”, ha rimarcato l’AD Claudio Descalzi nel corso dell’evento sottolineando la necessità di un impegno condiviso: anche lo Stato deve fare la sua parte e garantire iter autorizzativi più rapidi per creare le condizioni affinché “l’industria possa investire” nelle rinnovabili. Non bisogna però pensare “che per 20 anni dobbiamo sovvenzionare un’attività industriale”. Sarebbe sbagliato, ha precisato l’AD: “Tutto quello che è sovvenzionato ci rende più fragili, il mercato deve confrontarsi con se stesso e ogni volta che chiediamo alle Istituzioni di fare investimenti di tasca loro stiamo chiedendo a noi stessi di pagare”. È in questa direzione che dovrebbe guardare anche l’Ue per riuscire a diventare “prima al mondo per rinnovabili e per sistema industriale”.

Nell’analisi dell’AD Claudio Descalzi emerge anche l’impegno di Eni nel perseguire una transizione giusta ed equa: basti pensare alla cooperazione con l’Africa e all’efficacia di un approccio che nella creazione di valore vicendevole ha la sua più importante ragione d’essere.

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