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Eni, Assemblea Azionisti 2019: l’intervento dell’AD Claudio Descalzi

Capace di coniugare “crescita, ritorni e solidità patrimoniale”. È l’Eni delineata da Claudio Descalzi nel suo intervento all’Assemblea degli Azionisti dello scorso 14 maggio. L’Amministratore Delegato, presentando l’esercizio 2018, ha sottolineato come i risultati raggiunti siano “importanti”: tra questi il raggiungimento del “livello produttivo record di 1,85 mln di boe al giorno, con un cash neutrality di 52 dollari al barile per la copertura dei capex e del dividendo rispetto alla baseline 2014 di 114 dollari al barile”. E ancora la riduzione dell’indebitamento finanziario netto a 8,3 miliardi di euro, con un leverage di 0,16 al minimo degli ultimi dodici anni: “Uno dei migliori dell’industria, dopo aver distribuito nel quinquennio dividendi per cassa pari a 16,2 miliardi di euro nel contesto di uno scenario petrolifero sfidante”. Ed “è sceso del 40% rispetto al 2014”, quando ha avuto inizio il suo primo mandato alla guida del gruppo.

La performance 2018 conferma dunque l’efficacia del rigore delle linee guida strategiche: “Siamo riusciti ad ottimizzare gli investimenti, cambiando modello operativo, aumentando produzione” ha spiegato Claudio Descalzi, evidenziando come alla base della strategia Exploration & Production di Eni ci sia “la crescita organica: non compriamo ma esploriamo, troviamo e sviluppiamo”. L’AD ha inoltre parlato delle campagne esplorative a maggiore potenziale, che “saranno condotte nell’offshore del Messico, nel Medio Oriente e in aree mature ad alto potenziale vicino ad infrastrutture esistenti quali Norvegia, Angola, Ghana ed Egitto. L’obiettivo è scoprire 2,5 miliardi di barili di risorse nel quadriennio a costi competitivi, contribuendo alla diversificazione geografica”.

Nel corso dell’Assemblea, l’AD Claudio Descalzi ha anche annunciato la nascita di una “Energy Valley” in Val d’Agri. Un progetto su cui Eni punta fortemente, con investimenti per 80 milioni di euro in quattro anni. Nel territorio intorno al Centro olio, dove ogni anno si producono circa 75-80mila barili, il gruppo intende realizzare un programma integrato e trasversale di business, che prevede la creazione di un centro di eccellenza per le energie rinnovabili, l’installazione di due moduli da 2 MW di un impianto fotovoltaico, un sistema di trattamento per le acque (‘mini blue water’), il progetto Agrivanda per le piante officinali, un centro di formazione e sperimentazione agraria e uno di monitoraggio ambientale. Il progetto, ha precisato Claudio Descalzi, garantirà “200 posti di lavoro nella fase di realizzazione e 100 posti per la gestione”.

Antonino Spano

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