Eni Award 2025, Claudio Descalzi: la ricerca deve generare innovazione concreta

10 Ottobre 2025

La ricerca scientifica nasce da una visione, un’ipotesi, una formulazione, un esperimento: la vera sfida è portare questi progressi dalla teoria all’applicazione pratica e su larga scala”, ha sottolineato Claudio Descalzi lo scorso 8 ottobre aprendo il suo intervento alla cerimonia di consegna degli Eni Award 2025. Nel Salone delle Feste del Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il CEO di Eni, insieme al Presidente Giuseppe Zafarana, ha rimarcato il valore del riconoscimento: “Questo premio vuole essere anche un invito a liberare il potenziale della conoscenza e trasformarlo in energia cinetica, generando soluzioni in grado di incidere concretamente sulla vita delle persone”.

La ricerca scientifica, ha ribadito il CEO, gioca un importante ruolo strategico nell’affrontare le grandi sfide energetiche e ambientali e “non può rimanere confinata a livello accademico, misurando il proprio valore unicamente attraverso articoli e riconoscimenti”: al contrario “deve essere aiutata ad uscire dai laboratori, contaminarsi con il mondo produttivo, per creare sviluppo, innovazione e nuove realtà imprenditoriali che puntino su tecnologie impattanti”.

Fondamentale in quest’ottica “un impegno condiviso che coinvolga ricercatori e aziende chiamate a mettere a disposizione competenze, risorse e capitali e soprattutto condivisione del rischio”. Ma anche le istituzioni, ha evidenziato il CEO Descalzi, devono dare il loro contribuito per creare norme che possano favorire questo connubio. Particolare attenzione poi deve essere dedicata “alla crescita delle startup ad alto contenuto tecnologico, che necessitano di un ambiente che accolga e valorizzi la loro energia, senza imbrigliarla in una moltitudine di regole e norme, ancora prima che queste imprese abbiano raggiunto la maturità”.

Una problematica che emerge nei dati attuali: “C’è una ragione evidente se la quota di startup europee tra i cosiddetti unicorni a livello globale, le società valutate almeno 1 miliardo di dollari, è scesa all’8%, mentre gli Stati Uniti contano per oltre il 60%”. Per invertire questa tendenza, ha concluso Claudio Descalzi, occorre “creare un ecosistema virtuoso, dove le istituzioni competenti e le aziende già consolidate lavorino insieme per portare alla maturità le realtà più promettenti”.

I vincitori degli Eni Award 2025

Punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca nei campi dell’energia e dell’ambiente, il premio, giunto alla diciasettesima edizione, sottolinea l’importanza che Eni attribuisce alla ricerca scientifica e all’innovazione tecnologica e l’impegno nel favorire la sostenibilità e l’accesso all’energia, in linea con i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Eni Award, premiando i progetti più meritevoli a livello mondiale, riconosce il valore del lavoro di ricercatori di eccellenza: dalla sua istituzione nel 2008 sono arrivate più di 11.000 candidature. Di seguito i vincitori dell’edizione 2025:  

  • Transizione Energetica al Prof. Jeff Dahn (Dalhousie University, Canada): assegnato per gli studi pionieristici nello stoccaggio energetico, in particolare per lo sviluppo di batterie agli ioni di litio e sodio con vita utile oltre i 50 anni, realizzate con materiali sostenibili e ad alta densità energetica. Il suo lavoro contribuisce a ridurre il riciclo precoce, favorire il riutilizzo e accelerare l’elettrificazione del trasporto globale;
  • Frontiere dell’Energia, per ricerche sulle fonti rinnovabili e sullo stoccaggio dell’energia, al Prof. Lydéric Bocquet (École Normale Supérieure, Francia), che ha lavorato allo sviluppo di una tecnologia rivoluzionaria per la raccolta dell’energia osmotica, ricavata dalla differenza di salinità tra acqua di mare e acqua dolce: lenergia osmotica è una fonte di energia completamente rinnovabile, priva di emissioni di gas serra, non intermittente e disponibile a livello mondiale;
  • Soluzioni Ambientali Avanzate, dedicato a ricerche per la salvaguardia e l’uso sostenibile delle risorse naturali, al Prof. Philippe Ciais (Laboratoire des Sciences du Climat et de l’Environnement, Francia) per i suoi contributi fondamentali alla quantificazione, comprensione e previsione dell’assorbimento di carbonio da parte degli ecosistemi terrestri su scala globale, regionale e locale, fondamentali per le politiche di mitigazione del cambiamento climatico;
  • Giovane Ricercatore dell’Anno, destinato a ricercatori italiani under 30 che abbiano conseguito il dottorato, a Maria Basso (Università di Padova) e a Virginia Venezia (Università di Napoli Federico II)
  • Giovani Talenti dall’Africa ad Asengo Gerardin Mabia dell’Institut National Polytechnique Félix Houphouët-Boigny (Costa d’Avorio) e alla Dott.ssa Shimaa Farag dell’American University in Cairo (Egitto), che ricevono un premio per potenziare e arricchire la loro attività di ricerca durante il corso di dottorato che stanno frequentando presso le università di appartenenza.

Nell’ambito della sezione Eni for Innovation a loro dedicata, sono stati assegnati anche riconoscimenti a team di ricercatori ed esperti tecnici Eni per soluzioni ad alto contenuto tecnologico:

  • Michele Gerolin, Tiberio Grasso, Luigi Miozza, Alberto Moro (EniProgetti); Simone Ambrosini, Andrea Vignali (Eni) per l’idea brevettuale relativa a un sistema robotico, basato sul processamento in tempo reale dell’imaging acustico mediante algoritmi di visione intelligente, per la rilevazione, localizzazione e caratterizzazione autonoma di anomalie sottomarine;
  • Antonio Amico, Andrea Amoroso, Corrado Fittavolini, Francesca Guarnieri, Alberto Landoni, Nicoletta Panariti, Francesco Ricci (Eni) per la soluzione tecnologica innovativa di un processo integrato per la produzione di biobenzina, con una riduzione stimata delle emissioni di CO2 lungo l’intero ciclo di vita tra il 60% e l’80% rispetto alla benzina tradizionale da fonte fossile;
  • Alfonso Amendola, Giammarco Gioco, Mario Primato, Simone Sala (Eni); Tommaso Audino, Mario Di Marco (Plenitude); Emanuele Martelli (PoliMi) per la soluzione digitale di un sistema di supporto decisionale per valutare, tramite un modello di ottimizzazione, le opportunità di decarbonizzazione in sistemi multi-energetici complessi già a partire dalla fase di studio di pre-fattibilità.

È stata assegnata inoltre la Menzione speciale Eni Joule for Entrepreneurship, destinata a team, spin off universitari, startup e volta a favorire l’applicazione, la valorizzazione e il trasferimento delle tecnologie promuovendo nel contempo la creazione di un ecosistema dell’innovazione sostenibile. Eni, attraverso Joule, la sua Scuola per l’Impresa, ha premiato:

  • Exe Engineering for Environment, che ha sviluppato una soluzione brevettata hardware e software con l’obiettivo di automatizzare e ottimizzare la captazione di biogas da discariche;
  • Koalisation Società Benefit, che opera nel settore della carbon finance implementando progetti ad alto impatto basati sullo sviluppo sociale delle comunità indigene e sulla rigenerazione degli ecosistemi ambientali.