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Eni: Claudio Descalzi presenta la Carta del Consumo Circolare

È stato l’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi ad aprire il convegno online organizzato lo scorso 17 giugno per presentare la Carta del Consumo Circolare: il documento, frutto di un percorso intrapreso oltre un anno fa con le Associazioni dei Consumatori italiane, nasce con l’obiettivo di attivare, incentivare e supportare i consumatori nella scelta di uno stile di consumo più circolare. L’AD ha ricordato come il progetto, a cui ha collaborato anche la Scuola Superiore di Sant’Anna, sia fondamentale per Eni poiché “abbiamo preso impegni stringenti di decarbonizzazione di tutte le nostre attività e di tutto il processo: dalla materia prima alla trasformazione della materia prima fino al consumatore”.
L’AD Claudio Descalzi ha quindi sottolineato come “siamo entrati in un grosso cambiamento, soprattutto grazie alle tecnologie ma anche perché i prodotti cambiano”. Prodotti green, decarbonizzati: “Dal gas che proviene dall’idrocarburo passiamo al biogas e al biometano, a un’elettricità decarbonizzata da rinnovabili e tutti gli altri prodotti bio, compresi i biocarburanti”. Un cambiamento iniziato nel 2014, come ha spiegato l’AD di Eni: “Abbiamo investito più di 5 miliardi di euro in tecnologie e nella loro applicazione. Il grande obiettivo è quello di decarbonizzare il momento produttivo ma l’obiettivo più importante al 2050, cioè la completa decarbonizzazione, è quello di decarbonizzare i prodotti, il cosiddetto Scope 3, anche 8 volte superiore agli scope 1 e 2 in termini di emissioni”.
La “grande rivoluzione che è tecnologica ma anche di competenze” è stata quella di cambiare i prodotti, come ha precisato Claudio Descalzi: “Abbiamo una base clienti contrattualizzata di 10 milioni, che potrebbe arrivare a 15 o 20 milioni, che consumano gas che deve diventare biogas ed energia elettrica che deve arrivare dalle fonti rinnovabili. Poi c’è la parte chimica e qui entriamo nella circolarità”. L’AD si è quindi soffermato sull’importanza del riciclo in tema di polimeri, parlando anche dei processi per ottenere idrogeno decarbonizzato, dello stoccaggio della CO2 e dei processi di mineralizzazione nella produzione di cemento. È impegnativo non solo da un punto di vista tecnologico: secondo l’AD lo è ancora di più “spiegare costantemente qual è l’evoluzione del prodotto, come si fa a riconoscere un prodotto circolare e decarbonizzato”. Impegnativo, ma anche necessario: “Ecco perché penso che lavorare e collaborare sia importante. Un lavoro dinamico perché il processo industriale è dinamico”. L’AD Claudio Descalzi ha concluso il suo intervenendo sottolineando il valore di eventi come questo e delle collaborazioni con le Università: “Nuovi posti di lavoro, nuove skill e nuove reti di connessione con i consumatori”.

Stefano Borroni

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