11 Settembre 2025

Eni ha partecipato in qualità di partner a Gastech – Exhibition & Conference 2025, evento di importanza internazionale che, coinvolgendo i maggiori esperti del settore dell’energia su diversi temi (dal gas naturale a GNL e idrogeno fino alle nuove tecnologie per il clima e Intelligenza Artificiale applicata all’energia), si propone di dare forma all’ecosistema energetico sostenibile del domani, come indica chiaramente anche il titolo dell’evento “Powering a sustainable energy future”. Tra gli interventi anche quello dell’AD Claudio Descalzi che, nel panel che lo ha visto protagonista, si è soffermato sulla vision strategica di Eni relativamente alla transizione energetica e all’evoluzione degli scenari di mercato sottolineandone anche l’impegno nello sviluppo delle soluzioni tecnologiche più avanzate e il ruolo cruciale degli investimenti e della diversificazione. “Senza una corretta allocazione del capitale, la transizione energetica resta una promessa vuota”, ha rimarcato l’AD di Eni aprendo il suo intervento. “Voglio ricordare l’importanza dell’investimento perché senza la giusta allocazione del capitale non possiamo iniziare a produrre ciò di cui la società ha bisogno oggi. Non dobbiamo aggiungere soldi, è una questione di allocazione: investiamo o non investiamo, oppure investiamo per la transizione”, ha aggiunto.
Riflessioni che hanno portato allo sviluppo della strategia satellitare di Eni, nata per coniugare valore e crescita: “La prima cosa che abbiamo fatto è stata separare gli asset in modo da poter unire i capitali. Abbiamo messo insieme la crescita, che è una pratica per gli investitori, e il valore, quindi il cash flow. È un approccio diverso da quello dei nostri colleghi internazionali”.
Inoltre, ha ricordato Claudio Descalzi, Eni punta sempre più fortemente sulla diversificazione, tanto geografica quanto tecnologica: “Abbiamo il petrolio e il gas, diversifichiamo dal punto di vista geografico e tecnologico. Non è una moda, non è una tendenza, ma una maniera di creare valore attraverso la transizione”. L’AD ha posto l’attenzione anche sul ruolo dell’esplorazione nella crescita di Eni: “Negli ultimi 8-13 anni siamo stati la prima azienda di esplorazione al mondo. Abbiamo scoperto più di un miliardo di barili e in Indonesia abbiamo ottenuto successi molto rilevanti”.
Fondamentali in quest’ottica anche le alleanze strategiche: il manager ha ricordato quella con Petronas che ha dato vita a un progetto di scala globale. “Abbiamo messo le nostre scoperte di esplorazione insieme ai loro asset produttivi. All’inizio la produzione era di 300mila barili equivalenti al giorno, in tre anni supereremo i 500mila. È una compagnia indipendente con 3 miliardi di barili e 50 TCF (Trillion of Cubic Feet) di gas in uno dei mercati a maggiore crescita, come Cina, India, Vietnam e Corea del Sud”, ha spiegato l’AD ricordando come Eni intenda assicurare la fornitura ai mercati premium attraverso il portafoglio gas globale di 50 TCF di riserve e risorse nel portafoglio globale e 14 TCF di gas addizionale disponibile per il mercato nel breve e medio termine.
Parte dell’intervento di Claudio Descalzi ha riguardato anche l’Africa a cui Eni attribuisce grande valore: “In Egitto siamo stati i principali contrattori di un progetto molto complesso, senza appaltare all’esterno. In Congo abbiamo sviluppato un Lng flottante in acqua fredda in appena 12 mesi. Normalmente servirebbero 40 mesi. Questo è stato possibile grazie alle nostre competenze interne e alla disciplina negli investimenti”.