“Il destino dell’Africa è il nostro destino”: l’AD di Eni Claudio Descalzi, intervenuto lo scorso 24 giugno agli Ibm Studios di Milano nel corso dell’evento “Il Giornale 50 anni dopo”, ha posto l’attenzione sulla necessità di “cambiare paradigma perché i Paesi sviluppati, che in quel continente ci stanno da oltre 100 anni, hanno investito moltissimo ma senza un pensiero strategico”.
Secondo Claudio Descalzi quindi “se vogliamo che l’Africa sia un vero interlocutore, dobbiamo aiutarla e farla crescere”. Investire sul lungo temine, per creare valore: questa la direzione tracciata durante l’incontro “La scommessa sulla pace” dall’AD di Eni. “Farla crescere non vuol dire investire in quel continente per portare in Europa le risorse africane. Ma investire per creare valore. Prenderci rischi per loro e con loro”, ha spiegato sottolineando come sia questa la filosofia alla base anche del Piano Mattei.
“Noi da più di 20 anni cerchiamo gas in Africa che all’epoca non si poteva importare. Abbiamo creato là un vero e proprio mercato domestico: quello che sviluppiamo per la maggior parte va in Libia”, ha specificato Claudio Descalzi. Il 70% del gas rimane nel continente africano “mentre il 30% lo trasferiamo a casa nostra”: una strategia risultata efficace anche nel garantire la sicurezza energetica in risposta alle esigenze che si sono create in questi ultimi due anni a seguito delle tensioni esplose in Europa.
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