Cosa significare innovare per Eni? Lo spiega l’AD Claudio Descalzi, intervenuto all’incontro “The Frame, Human Innovation. Idee per nuovi leadership, leader per nuove idee” organizzato da KPMG in collaborazione con l’Economia del Corriere della Sera lo scorso 12 novembre alla Pelota a Milano. “Il momento in cui si anticipano le cose è il momento in cui non si fa quello che fanno gli altri: quando segui quello che fanno gli altri arrivi quasi sempre ultimo” ha detto l’AD, raccontando di come il Gruppo sia riuscito a fare di necessità virtù: “Veniamo da sei anni terribili nel mondo dell’Oil&Gas integrato; il settore ha visto infatti i prezzi più bassi di sempre. Eni ha fatto scelte diverse e questo ci ha salvato”. Claudio Descalzi ha sottolineato come il Gruppo abbia “investito e innovato, ad esempio, sulla parte delle competenze, della ricerca e dell’esplorazione”.
Eni è così diventata “la prima società a livello esplorativo e questo ci ha permesso di ridurre i costi”. Non è stato facile: “Nel 2010, quando ho esposto l’idea di puntare sull’esplorazione, ci hanno preso per pazzi”, a riprova di come l’innovazione, per citare le parole dell’AD, sia “un atto di fede che poi diventa un atto d’amore”. Perché se da un lato è importante non seguire quello che fanno gli altri, dall’altro “lo è altrettanto coinvolgere tutta l’azienda nel processo di innovazione”. Ma senza tecnologia e competenze non c’è innovazione, come sa bene Eni: “In quattro anni e mezzo abbiamo investito in ricerca scientifica e aumentato del 40% il numero di ricercatori. Nel 2014-15 abbiamo iniziato ricerche scientifiche che ad oggi sono già implementabili sul mercato”. I risultati richiamati da Claudio Descalzi sono evidenti: “Siamo stati gli unici a ridurre il debito (del 45%), mentre tutti lo aumentavano. Questo è stato possibile grazie alla riduzione del time to market: noi ci mettiamo due anni e mezzo, tre, ad andare sul mercato con un nostro progetto innovativo, mentre la media è di sei anni”.
Tutto ciò ha permesso al Gruppo di recupere in tempi rapidi gli investimenti. L’AD ha parlato inoltre dei progressi raggiunti in materia di sostenibilità, ambito a cui il Gruppo tiene particolarmente. La sfida più recente che impegna il gruppo è rappresentata dall’economia circolare, cioè “la capacità di trasformare rifiuti organici in energia”. Eni inoltre, come evidenziato da Claudio Descalzi, ha saputo inoltre “riconvertire la raffinazione standard in processi più semplici”. Per il raggiungimento di tali traguardi siano stati indispensabili le competenze e l’essere riusciti a “far penetrare il cambiamento in ognuna delle persone che lavorano in Eni”.
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