L’intervento di Claudio Descalzi al Forum Coldiretti

17 Ottobre 2025

La transizione energetica resta un obiettivo fondamentale, soprattutto come strumento di diversificazione, che rappresenta l’unico modo per ridurre le vulnerabilità e aumentare la sicurezza”: l’AD di Eni Claudio Descalzi lo ha ribadito lo scorso 15 ottobre al Forum Coldiretti, sottolineando l’importanza di un approccio pragmatico. “Non può essere solo una transizione ‘sussidiata’: il sistema deve reggersi su basi economiche solide e generare ritorni reali, altrimenti non è sostenibile nel lungo periodo”, ha spiegato il CEO parlando del quadro attuale. Di positivo c’è che negli ultimi anni l’attenzione verso i temi dell’energia è cresciuta in modo significiativo e se ne parla molto: “Ma è bene ricordare anche che fino a poco tempo fa l’Europa non disponeva di un vero piano di sicurezza energetica. Lo si è compreso solo di recente, quando la chiusura improvvisa di alcune forniture ha messo in evidenza la fragilità del sistema. L’Unione Europea, a differenza di Stati Uniti, Russia o Cina, non ha ancora un mercato unico dell’energia. Ogni Paese procede con strategie e tempistiche diverse, mentre altri grandi attori mondiali hanno avviato da tempo politiche di sicurezza logistica e di approvvigionamento, sia per gas e petrolio sia per i minerali critici. In questo senso, l’Europa è arrivata in ritardo”.

Non solo: secondo il manager anche la scelta di “affrontare il tema in modo monodimensionale, puntando quasi esclusivamente sulla riduzione delle emissioni e abbandonando fonti che restano centrali in molti Paesi” si sta rivelando sbagliata. Basti pensare che il carbone, ad esempio, rappresenta ancora il 34-35% della produzione elettrica mondiale. “La transizione energetica, quindi, deve essere complementare e non sostitutiva: occorre tenere conto della domanda attuale, che per l’80% è ancora coperta da fonti fossili. Anche l’Intelligenza Artificiale e le nuove tecnologie, che richiedono grandi quantità di energia, non potranno basarsi unicamente sulle rinnovabili. Serve un equilibrio, un mix diversificato che includa tutte le fonti disponibili”, ha evidenziato il CEO di Eni menzionando come esemplificativo il caso della Spagna che “ha cercato di coprire quasi il 100% del fabbisogno con rinnovabili, ma in alcune aree del Nord si sono verificati blackout per la mancanza di flessibilità del sistema”. E questo perché “le rinnovabili da sole non bastano”.

Claudio Descalzi ha poi parlato dei biocarburanti di nuova generazione che, per quanto oggi ancora sottovalutati, rappresentano invece una “risorsa importante” per la mobilità: “In Germania, dove sono stati testati in modo più ampio, i biocarburanti di ultima generazione riducono le emissioni fino al 90%, garantendo le stesse prestazioni dei motori convenzionali. Nonostante ciò, Bruxelles continua a ostacolarne l’uso, privilegiando soluzioni elettriche che richiedono materie prime come litio e cobalto importate in gran parte dalla Cina”. Pragmatismo e visione industriale, ha ribadito infine il CEO di Eni, sono fondamentali per gestire al meglio la transizione energetica: non servono approcci ideologici ma “equilibrio, investimenti e un forte legame con la realtà economica”.