Intervenuto agli Stati Generali dell’Energia, in programma lo scorso 1° luglio presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati, l’AD di Eni Claudio Descalzi ha parlato della strategia energetica europea ponendo l’attenzione in particolare sui rischi di un approccio eccessivamente ideologico. “La neutralità tecnologica vuol dire tutto e niente. Neutralità tecnologica significa diversificazione delle fonti, utilizzando quelle che si hanno”, ha spiegato il manager rimarcando come, in un’ottica di pragmatismo, sia necessario guardare al contesto economico e geopolitico attuale. “Parliamo di sostenibilità e neutralità tecnologica quando ci sono delle guerre e c’è una distrazione anche di fondi, perchè quello che andava alla transizione energetica ora deve andare alla difesa, alle infrastrutture, alla rete. Bisogna capire allora quanti soldi abbiano prima di tutto e decidere le priorità”.
L’AD di Eni ha messo in guardia anche dai rischi di una eccessiva focalizzazione sull’elettrico: “Investiamo tanto sull’elettrico ma occorre investire anche sulla parte dei bio carburanti, però in Europa non è accettato, non è nella tassonomia”. E guardando all’automotive “possiamo puntare sull’elettrico ma senza le regoli folli perché è fondamentale mantenere l’indotto e la catena del valore”.
L’AD Claudio Descalzi identifica il problema nella semplificazione: “La neutralità tecnologica è finalizzata a non impattare chi è a valle, altrimenti bisogna cambiar tutto il sistema. Il problema è che si è semplificato eccessivamente, si è detto: tolgo tutto e metto solo le rinnovabili”. In questo contesto, l’Europa rischia di perdere terreno in termini di competitività mentre altre aree del mondo, dagli Stati Uniti all’Asia passando per l’Africa e l’Australia, hanno capito l’importanza di adottare approcci più flessibili e pragmatici per raggiungere risultati.
“Dobbiamo utilizzare tutto quello che abbiamo a costo zero e questo non si fa perché c’è demagogia e isterismo su alcuni concetti. Ci abbiamo pensato tardi alla nostra sicurezza energetica e lo facciamo ora utilizzando stereotipi, contenitori vuoti. Bisogna convincere l’Europa a cambiare direzione ma non ci stiamo riuscendo. Ci sono solo piccoli cambiamenti e allora continueremo solo a fare convegni, depauperando tutto quello che abbiamo”, ha evidenziato l’AD Claudio Descalzi.
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